Al terzo chilometro da Vaprio, incominciamo ad intravedere tra gli alberi, dalla parte opposta del fiume, la bella torre merlata del villaggio di Crespi d'Adda (foto 12).
Foto 12 |
Foto 13 |
Per accedere al villaggio Crespi dobbiamo raggiungere l'abitato di Concesa (foto 13 e 14). Qui è stato realizzato uno stretto ponte pedonabile per poter attraversare l'Adda e portarsi sulla riva opposta (foto 15).
Foto 14 |
Foto 15 |
Crespi è il nome della famiglia di industriali del cotone che a fine Ottocento realizzò questo esempio di company town.
Il Villaggio Crespi d'Adda è una vera e propria cittadina costruita dal datore di lavoro per i suoi dipendenti. Ai lavoratori venivano messi a disposizione una casa con orto e giardino e tutti i servizi necessari.
Nel Villaggio potevano abitare solo coloro che lavoravano nella fabbrica, e la vita di tutti "ruotava attorno alla fabbrica stessa". L'Unesco ha elevato Crespi d'Adda Patrimonio Mondiale Protetto in quanto "Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa".
Il Villaggio Crespi d'Adda è una vera e propria cittadina costruita dal datore di lavoro per i suoi dipendenti. Ai lavoratori venivano messi a disposizione una casa con orto e giardino e tutti i servizi necessari.
Nel Villaggio potevano abitare solo coloro che lavoravano nella fabbrica, e la vita di tutti "ruotava attorno alla fabbrica stessa". L'Unesco ha elevato Crespi d'Adda Patrimonio Mondiale Protetto in quanto "Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa".
Citazione corta, presa senza scopo di lucro da:
E' ora di tornare sulla strada “maestra”. Lasciamo il villaggio di Crespi e, passando ancora sullo stretto ponte, godiamo il panorama di ben tre corsi d'acqua: l'Adda (foto 16), il naviglio Martesana (foto 17) e il canale Crespi (foto 18 e 19).
Gli ultimi due nascono proprio lì. Il naviglio
Martesana, dall'incile di Concesa (foto 20), proseguirà fino a Milano, mentre il canale Crespi rientrerà, poco dopo aver alimentato il villaggio, nelle acque dell'Adda. Sullo sfondo, ormai prossimo, il
ponte di Trezzo d’Adda (foto 21).
Foto 18 |
Foto 19 |
Foto 20 |
Foto 21 |
Il cammino quindi riprende sulla sponda sinistra dell'Adda. Passiamo sotto il ponte di Trezzo e proseguiamo il sentiero ben segnalato fino alle rovine del castello di Trezzo e ciò che resta dell'antico ponte ormai scomparso (foto 22 e 23).
Foto 22 |
Foto 23 |
Ora siamo a Trezzo, anche se dal basso del fiume il paese non è visibile. Il fiume è di un azzurro e di un verde incredibili. Bellissimo.
Una svolta a sinistra e, dopo le incredibili casette di qui, quo e qua (foto 24), che precedono la diga di contenimento (foto 25), ci appare il grande invaso che alimenta la centrale elettrica Taccani di Trezzo d'Adda, bellissima opera Liberty progettata da Moretti nel 1906. Un'opera industriale che si armonizza perfettamente nell'ambiente, nella natura, nel fiume. In alto, i ruderi del castello Visconteo dominano l'invaso.
Continua .......
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