La mattina ci
aspetta riposati e affamati. Certo che, aperte le persiane, la vista del cielo raggela
il sangue. Plumbeo non è il termine più calzante. Direi: “terribilmente tetro”.
La buona notizia è che sto in piedi. E credetemi, è già un gran successo.
Colazione abbondante e si riparte.
Ancora una volta
il tempo ci lascia mezz’ora di tregua illusoria. Poi “le cateratte”. Ci sono dei
momenti che si potrebbe fare rafting sul sentiero.
Passiamo da
Sondrio, ma senza vedere la città. Il sentiero corre all’esterno, lungo il
corso dell’Adda. Le segnalazioni sono puntuali e precise. A Sondrio il Sentiero
Valtellina è costellato di zone picnic, area attrezzate per i bambini, ponti
nuovi e bellissimi. Ci chiediamo perché gli amministratori locali degli altri
paesi italiani non vengono qui a vedere cos’hanno creato. Il paradiso per i
ciclisti e i camminatori.
La Valtellina già
rappresenta un meraviglioso microcosmo alpino. Percorrere la valle dell’Adda
tra due imponenti pareti di montagne è semplicemente bellissimo. Il Sentiero si
alterna a boschi, frutteti, prati coltivati, piccoli paesi antichi e ancora
intatti … tutto pensato per consentire allo sportivo, come alla famiglia, di
godere di natura, pace e cultura, buon cibo e panorami che si stampano negli occhi
e nel cuore.
Camminiamo per ore
guardando i vigneti perfettamente curati. Le tante e tante chiese che
costellano la strada che collega i paesi a mezza montagna. La pioggia non
nasconde “il bello”. Semplicemente lo mostra in un modo alternativo. Un modo
che solo chi non ha paura di bagnarsi può assaporare a pieno.
Ancora quasi nove
ore di cammino per giungere a Tirano. Ma 15 km prima dell’arrivo, abbiamo l’inaspettata
sorpresa di conoscere la signora che gestisce il nostro prossimo B&B. Anna, oltre ad essere proprietaria del B&B Movimento di Tirano
è anche una donna incredibile. Grande sportiva e ospite impeccabile. E’ scesa in bici
per poter percorrere a piedi con noi gli ultimi 15 chilometri di questa
bellissima avventura. L’accoglienza delle persone “giuste” non ha eguali.
Arriviamo a Tirano
stanchissimi. Ormai conosciamo bene questa sensazione. E’ una stanchezza dolce.
Una stanchezza che si accoglie con gioia, perché è la prova tangibile che per
provare certe emozioni si deve pagare un giusto prezzo. Non servono soldi per
questo. Basta la voglia di realizzare un sogno.
Tirano è bella e
molto antica. Ludovico il Moro ha lasciato segno della sua politica. Anna ci
mostra la bellissima Porta Milanese e ci fotografa … siamo arrivati alla fine
di questa seconda avventura sull’Adda. E siamo orgogliosi.
Lasciare Tirano
senza mangiare questi …. Bhe è impossibile !!!!!!!
I piedi ? Non vi
dico niente. Oggi che scrivo, ed è passato un mese, non sono ancora
perfettamente guariti. Ho perso un’unghia. E le piante, per giorni, sono state
un mappamondo di vesciche. Un consiglio sicuramente inutile per chi è esperto.
Comprate scarpe in Gore Tex per le camminate con possibilità di pioggia. Due
ore sotto l’acqua non vi daranno particolari problemi, anche con scarpe da
running …. Ma 9 ore !!!!! Non c’è scampo, credetemi.
La mattina dopo
siamo sul treno che da Tirano ci riporterà a Colico. Siamo un pò tristi. Ci
guardiamo negli occhi. Non c’è bisogno di parlare. Sappiamo entrambi cosa ci
manca. Non fosse per i piedi. Non fosse per il tempo. Restavano ancora solo 40
chilometri a Bormio. I 40 chilometri che ci separavano dal luogo che possiamo
definire “le fonti del fiume Adda”, anche se così non è.
Ma la tristezza
dura un attimo. Quei 40 chilometri sono solo il prossimo viaggio. La prossima
avventura con l’inseparabile amico Claudio.
A presto cari
amici.
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