Per questa seconda
avventura, in termini di itinerario, abbiamo ben poco da descrivervi. I due pdf
(Il Sentiero Valtellina – I^ e II^ tappa) con relative cartine e indicazioni,
resi disponibili in rete dalla Regione Lombardia e scaricabili dai siti:
http://www.mapslow.eu/it/resource/track/va01-il-sentiero-valtellina-i-tappa
http://www.lombardia.movimentolento.it/it/resource/track/va02-il-sentiero-valtellina-ii-tappa
sono semplicemente
perfetti ed esaustivi.
Il Sentiero Valtellina è costantemente segnalato con
cartelli indicatori e cippi chilometrici. Assolutamente impossibile sbagliare
percorso. Solo per un breve tratto, dopo Morbegno, vogliamo darvi delle
indicazioni per via di una frana che ha interrotto il Sentiero.
La mattina
seguente si parte da dietro la stazione ferroviaria di Colico; sulla riva del
lago. Sono le 7.30 e il cielo non promette niente di buono. Il cippo
chilometrico del Sentiero Valtellina segna, inesorabile, 000. E’ ora. Zaino in
spalla e bacchette da nordic walking per questo nuova e fantastica avventura da
vivere con il fedele e inseparabile amico Claudio.
Il tempo è
terribile. Un grigio publeo che mette paura. Le previsioni sono pessime.
Restiamo asciutti per meno di un’ora, poi tutto il giorno un’acqua che voi
umani non avete mai visto. I piedi sono presto fradici. Il giubbino con
cappuccio, antipioggia, ci abbandona dopo poche ore. Troppa, veramente troppa
acqua. Il dispiacere non è tanto nel prenderla; è che non ci permette di godere
il panorama. Resta comunque quella meravigliosa sensazione di pace che
accompagna sempre ogni nostro cammino. Felicità pura, stillata con generosa
sapienza. Da assaporare passo dopo passo. Fino alla meta. E non vi nego che,
sotto l’acqua battente, sembra di essere ancora di più immersi nella natura,
nel mondo, in noi stessi.
Si arriva a
Morbegno dopo mezzogiorno. Una breve sosta per mangiare e riposare, poi ancora
fuori all’acqua. Manca molto e i piedi cominciano a far male.
A Talamona, in
località Desco, troviamo la sorpresa di cui vi dicevamo. Da tempo una
gigantesca frana si è portata via una bella fetta di ciclabile. Non c’è altro
modo che salire sulla Statale 38 e percorre almeno tre chilometri con le
macchine che ti sfrecciano a un metro. Non c’è altro modo a quanto pare.
Abbiamo chiesto a un signore del posto, molto gentile, che ci ha indicato come
poter raggiungere il proseguo della ciclabile. Anche lui non conosceva altra
strada se non la Statale. Si può fare, ma state davvero molto ATTENTI !!!!!!
Sono ormai passate
più di nove ore quando vediamo il segnale stradale che ci indica la meta di
oggi. Cedrasco. Abbiamo prenotato al B&B "Il Ghiro".
La sorpresa sono i
miei piedi, purtroppo. Una giornata intera sotto la pioggia li ha devastati. La
pelle, ammorbidita dall’acqua, ha formato sulla pianta, per sfregamento, delle
enormi vesciche. E’ un dolore terribile solo restare in piedi. Non ditelo … lo
so. Pazzo, la prossima volta Gore Tex !!!!